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giovedì 12 novembre 2020

The Haunting of Bly Manor

 Finalmente ho trovato un po' di tempo libero per scrivere sul blog. Queste ultime settimane sono state davvero stressanti causa tesi imminente. 

Oggi voglio parlarvi di Bly Manor. Il seguito di Hill House. Questa serie l'ho vista ormai un bel po' di tempo fa quindi il mio sarà un commento a freddo. Difatti la mia opinione è leggermente cambiata rispetto a quando l'avevo appena terminato. 

Ma andiamo per gradi. Bly Manor è il secondo capitolo di Hill House, tuttavia non segue le vicende della prima serie ma è appunto, una storia antologica, ovvero ogni stagione ha la propria trama autoconclusiva. 

Io personalmente avevo amato Hill House (qui trovate la mia recensione), una delle serie più belle del 2019 e avevo moltissime aspettative per questo nuovo prodotto. Aspettative che in parte sono state deluse.

Bly Manor ci viene presentato come un prodotto horror, peccato che di horror non abbia nulla se non l'atmosfera gotica. Gira tutto intorno a questa casa in cui sono presenti degli spiriti che hanno tendenze omicida. 

Appena ho terminato la visione ammetto di aver pensato che fosse una stagione decisamente inferiore rispetto alla prima, ma con il tempo ho capito che forse l'ho valutata in maniera sbagliata, che forse mi sono lasciata prendere dalle mie alte aspettative e che quindi la delusione sia derivata da quello. 

In effetti, secondo me, bisogna lasciare da parte la definizione di Horror per questa serie e prenderla come dice Flora alla fine, come una storia d'amore. Se capovolgiamo la prospettiva e analizziamo Bly Manor come una semplice e pure storia romantica, la serie funziona. 

Ovviamente restano alcune puntate noiose che hanno semplicemente allungato il brodo, alcuni fatti inspiegabili e complessivamente il mio giudizio non è migliorato di molto, ma vedendola sotto un altro punto di vista ha aiutato a trovare un senso al tempo perso a guardarla.

Quindi il mio voto è di 6/10.Probabilmente se avessi scritto questa recensione appena terminata il punteggio sarebbe stato di gran lunga inferiore, ma ciò mi ha permesso di rifletterci.

La consiglio a chi ha voglia di una storia d'amore con atmosfere dark e gotiche, non particolarmente adatta agli amanti dell'horror.

martedì 6 ottobre 2020

Emily in Paris

Emily in Paris è una nuova serie TV targata Netflix uscita da appena qualche giorno. Ispirata dal trailer che mostrava una splendida Parigi, abiti meravigliosi e Lily Collins, ho deciso di iniziarla.
Emily è un'addetta al marketing di un'importante agenzia americana, che si trasferisce a Parigi per motivi lavorativi e si trova ad affrontare le enormi differenze culturali tra i due paesi. La trama è veramente scontata, avendo accennato nel trailer "il diavolo veste Prada" e "Sex and the City" mi aspettavo qualcosa di più sugli abiti, che invece ho trovato piuttosto basilari (seppur molto belli).
Sinceramente ho pensato di abbandonarla alla quarta puntata, sia per la trama da fan fiction, sia per gli stereotipi che ho trovato davvero fuori luogo.
Avendo vissuto in Francia, e nella stessa Parigi per un determinato periodo della mia vita, tutto ciò che ho visto in questa serie l'ho trovato ridicolo. Gli stereotipi continui che vanno avanti per tutta la serie dipingono i parigini  come un popolo scontroso,
senza voglia di lavorare e soprattutto la parte maschile ne esce fuori veramente male. Da un lato abbiamo Emily dipinta come un angelo americano che ovviamente è stakanovista e organizza non solo la sua vita ma quella di tutti quelli che le stanno attorno, dall'altro abbiamo i brutti e cattivi uomini francesi che tradiscono e ci provano costantemente  con la protagonista.
Tutto ciò viene ripetuto in ogni puntata fino a diventare sfiancante per chi guarda e ridicolo.
Ovviamente è una serie gradevole se si esclude questo odio immotivato per i francesi.
La mia valutazione non può essere più di 6/10. Davvero, è stato irritante vedere
 continuamente l'arroganza con cui Emily si ergeva su tutti.
La consiglio a chi ha voglia di una serie spensierata, una commedia romantica senza pretese.

sabato 15 febbraio 2020

Ragnarok

Finalmente dopo una serie di telefilm osceni, seguiti che mi hanno annoiato, ho trovato un prodotto decente. Ragnarok è uscito il 31 gennaio su Netflix, prevede soltanto 6 puntate di circa 1 ora ciascuna. E' una serie tv norvegese e parla per l'appunto dei dei norvegesi (Thor, Loki, Odino ecc..)
Se siete amanti di queste divinità nordiche, se amate i paesaggi della Norvegia, se volete una serie che parla di adolescenti ma non nel solito modo, questa serie fa decisamente per voi!
Vediamo un giovane ragazzo dislessico alle prese con dei nuovi poteri, riesce a correre velocissimo, ha una forza oltre la norma e addirittura non ha più bisogno degli occhiali per vedere. E' appena ritornato nella sua città natale, per via del nuovo lavoro della madre, non conosce nessuno e la dislessia non aiuta nel fare amicizia, in più questi nuovi poteri sono inspiegabili.
Come reagirà il nostro giovane Magne scoprendo di essere niente di meno che Thor?
Ovviamente la prima stagione si basa sulla scoperta di questo nuovo e straordinario mondo, a cui però ad oggi sono a comando i nemici giurati delle divinità, ovvero i giganti. Magne riuscirà a domare e comprendere i propri poteri? Si scontrerà con i propri nemici?
Per scoprirlo vi basterà guardare la serie.
Ho veramente apprezzato sia l'ambientazione che le tematiche trattate, sono riusciti ad amalgamare perfettamente la storia delle divinità con la questione ambientale che ad oggi è uno degli argomenti più importanti nel nostro mondo. Essendo poi un'amante della Marvel, avevo già qualche conoscenza base su Thor, Loki ecc e questo mi ha permesso di cogliere meglio alcuni dettagli, tuttavia credo sia abbastanza chiaro anche per i meno esperti.
Valutazione: 8.5/10

lunedì 20 gennaio 2020

Giù le mani dai gatti

Ultimamente, complici gli esami e il lavoro, non ho molta voglia di guardare film o serie tv. E' da un po' che guardo solo episodi di serie tranquille tipo Friends o che durano poco. Insomma ho una lista infinita di serie tv da recuperare ma poca voglia di seguirle e concentrarmi. Tuttavia non molto tempo fa mi sono imbattuta su questa serie su Netflix "Giù le mani dai gatti".
Avevo letto più o meno di cosa parlasse e sinceramente non avevo voglia di iniziare qualcosa di così macabro. Tuttavia più guardavo la copertina, più mi incuriosiva, visto anche la data recente dell'accaduto. L'ho quindi iniziata, ho skippato clamorosamente le parti più cruente in cui raccontavano ciò che accadeva ai gatti, e l'ho terminata in due giorni.
Giù le mani dai gatti parla di quest'uomo che carica un video in cui maltratta gli animali. Moltissime persone lo guardano su Youtube e inizia una crociata per scovarlo. La miniserie è incentrata sul racconto di questi uomini che prendono a cuore ciò che accade a quei poveri gatti e cercano di trovare l'assassino.
La prima puntata è quindi incentrata su questa caccia misteriosa, si basano su ciò che vedono dal video, lo analizzano fotogramma per fotogramma. Il video fa il giro del mondo, tutti vogliono dare una mano e trovarlo finché non carica un ulteriore video. Questa volta a farne le spese non sono dei poveri animali, ma un uomo.
Da qui, le ultime due puntate si riempono di emozioni, la caccia all'uomo diventa internazionale e vengono coinvolti anche dei poliziotti appena viene ritrovato il corpo.
Sinceramente ho dovuto saltare le scene in cui raccontavano i dettagli e in cui si mostravano dei frammenti dei vari video. E' una miniserie molto interessante, non conoscevo affatto la storia, pur essendo molto recente. Mi chiedo cosa sia scattato in quella mente perversa per portarlo a fare determinate scelte.
E' una miniserie molto forte, con scene piuttosto macabre quindi ovviamente consiglio la visione a chi piace questo genere di cose e non ai deboli di stomaco (ovviamente non fanno vedere nulla, ma anche solo dal racconto alcune scene sono piuttosto spiacevoli).
La mia valutazione è 7.5/10.

venerdì 10 gennaio 2020

Dracula

Dracula è una mini serie di appena tre episodi uscita recentemente su Netflix.
Avendo da poco letto il romanzo, avevo delle aspettative molto elevate per questa nuova serie tv, soprattutto dal giudizio positivo derivante dal libro. Sono quindi partita carica di entusiasmo e la prima puntata della serie tv rispecchia, almeno in parte, il libro e difatti l'ho trovata la puntata migliore. Tuttavia le puntate successive sono state decisamente inferiori a ciò che mi aspettavo e vi annuncio immediatamente che il mio giudizio sarà molto basso. Ma partiamo per gradi...
Dracula inizia con la storia di Jonathan Harker che viene interrogato da una suora, che più avanti scopriremo essere Van Helsing, su alcuni strani fatti accaduti nel castello del conte. Tutta la prima puntata, racconterà della permanenza nel castello di Jonathan e del suo tentativo di fuga dopo aver scoperto la vera natura di Dracula. In questa puntata ho amato particolarmente le atmosfere dei luoghi e anche se non perfettamente in linea con il romanzo, i cambiamenti non mi hanno dato alcun fastidio ma anzi, l'idea di Van Helsing donna, del convento delle suore, della sfida al conte le ho trovate perfettamente in linea con l'idea.
Ma questo porta necessariamente a trarre delle conclusioni, ovviamente la serie prenderà una strada diversa rispetto al romanzo, il protagonista Jonathan non sarà più al centro della rivolta contro il conte. E sinceramente potevo anche perdonare tutto ciò, ma le due puntate successive sono state davvero troppo.
Se passiamo oltre la seconda puntata che alla fine è servita per allungare il brodo, arriviamo alla terza che è ambientata nei giorni nostri.
Ok, va bene, potrebbe essere una buona reinterpretazione in chiave moderna, potrebbe essere una buona idea. Peccato che in realtà abbiano dovuto creare questa storia assurda di una società che vuole usare il sangue per non si saprà mai cosa, abbiano dovuto aggiungere il personaggio di Lucy del tutto inutile, abbiano spiegato la reale natura di Dracula che non ha senso se confrontata con le puntate precedenti e quindi il tutto viene buttato in caciara, come si suol dire dalle mie parti.
Davvero, tra l'avvocato di Dracula, il wifi, Lucy che incurante del pericolo si getta tra le sue braccia, Van Helsing che lo lascia fuggire tranquillamente, non so trovare un senso a questo delirio.
E non mi sarei mai aspettata l'esatta trasposizione del romanzo (anche se ci speravo), ma neanche terminare così un prodotto che era partito alla grande.
La mia valutazione è: 5/10, godibile se non avete letto il romanzo, se si guarda al lato poetico della serie e si scusano tanti problemi legati alla trama.

giovedì 26 settembre 2019

Criminal

Criminal su Netflix è una nuova serie antologica divisa in 4 paesi, UK, Francia, Germania e Spagna.

Sul catalogo difatti troverete le varie serie separate. Ognuna di esse ha 3 puntate della durata di circa 40-50 minuti. Ovviamente essendo una serie antologica, la potete guardare nell'ordine che preferite.
Criminal è incentrata su una serie di interrogatori che avvengono all'interno di una stanza.
Tutti gli episodi si concentrano esclusivamente sulla stanza degli interrogatori, la vera ed unica protagonista di queste storie.
In ogni puntata vi è un caso da risolvere, un sospettato che viene interrogato, i secondi trascorrono segnati da un orologio rosso che scandisce il tempo, chi sarà il vero colpevole?
La suspence e la tensione sono tenuti alti per tutta la durata dell'episodio, non abbiamo mai conoscenze approfondite degli investigatori, sappiamo che in Criminal UK è iniziato un flirt, in France qualcuno deve essere sospeso, in Germany una detective è incinta ecc ma niente di più. Proprio perché la vera protagonista è la stanza, le loro figure sono solo marginali, servono per dare solo un contesto.
I finali delle miniserie tengono tutti sul fiato sospeso, così come il destino dei sospettati, è tutto trattato in maniera marginale ma allo stesso tempo viene approfondito il ruolo dell'interrogatorio, gli stratagemmi, la dialettica del corpo, le espressioni verbali. E' tutto concentrato su quello che in genere nelle serie tv viene tralasciato, è proprio questa la grande differenza di Criminal.
Io sinceramente ve la consiglio, se vi interessa il genere crime, gli interrogatori e un prodotto ricco di tensione, è la serie che fa per voi.
La mia personale classifica vede in prima posizione Criminal France, Uk al secondo posto e a seguire Germany e Spain. Sinceramente non riesco a capire se lo scemare dell'entusiasmo sia dovuto al riproporre lo stesso schema (seppur con indagini differenti) o al carisma degli attori.
Ora scegliete un paese dal quale cominciare (non vi è un ordine) e immergetevi nel rettangolo rosso della nuova serie Netflix.
La mia valutazione è 8/10, ho trovato un prodotto nuovo, qualcosa che non avevamo mai visto, ma la ripetitività dello schema può annoiare.

domenica 15 settembre 2019

Unbelievable

Se volete una serie tv bella, intensa, tratta da una storia vera, Unbelievable è la serie Netflix (appena
uscita) che fa per voi.
 Con 8 episodi della durata di 40 minuti circa, racconta la storia, purtroppo vera, di uno stupratore seriale e la tenacia di due detective per trovarlo. Parallelamente, abbiamo la storia di Marie, vittima dello stupratore, non creduta e addirittura denunciata per falsa testimonianza.
E' una serie che fa rabbia, vedere come spesso vengono trattate le vittime di stupro, spesso non comprese neanche dalle altre donne. Marie era una ragazzina fragile ed è stata usata ogni sua debolezza per tacciarla di falso e mandarla via. Forse era più semplice credere che una ragazza si è inventata per filo e per segno uno stupro, piuttosto che credere che esista un uomo capace di entrare di soppiatto in casa di sconosciute?
Purtroppo è quello che accade ancora oggi, la storia si riferisce al non lontano 2011, eppure dopo 8 anni ancora niente è cambiato. Molto spesso se vengono accusati dei militari o degli uomini dell'alta società la vittima non viene creduta, per alcune persone è troppo difficile ammettere che quello che credono di conoscere attraverso uno schermo del televisore sia in grado di essere un tale mostro. La storia di Me Too è proprio questa, ogni singolo uomo accusato è stato difeso a spada tratta da moltissimi, fino ad esultare quando cadono le accuse per mancanza di prove o per denunce ritirate (Sì mi sto riferendo a Kevin Spacey).
Questa mini serie tende a far riflettere proprio su questo, ogni vittima si può comportare in maniera diversa (vediamo una Marie quasi allegra il giorno dopo) ma questo non implica che non sia accaduto, moltissime donne reagiscono in maniera completamente diversa per autodifesa. Quello che accomuna tutte loro è la vita spezzata, dopo lo stupro nessuna di loro ha più una vita normale.


Gli attori mi sono piaciuti molto nel loro ruolo, la serie coinvolge ma non stanca, colpisce al cuore.
La mia valutazione è 8.5/10. Ovviamente deve piacere il genere, ma io ve la consiglio vivamente.

venerdì 13 settembre 2019

The I-Land

The I-Land è una nuova serie Netflix, uscita appena ieri mattina. I 7 episodi hanno una durata di 40 minuti circa.
The I-Land dal trailer può sembrare molto simile a Lost: delle persone si ritrovano su un'isola deserta misteriosa. I naufraghi non presentano nessun tipo di ferite, non ricordano nulla della loro vita, nemmeno il nome e non sanno come siano finiti sull'isola. L'unica consolazione sono degli oggetti per la sopravvivenza, trovati accanto ad ognuno di loro.
Ben presto, forse anche troppo per i miei gusti, nascono delle antipatie tra i naufraghi che portano, inevitabilmente, a degli scontri.
Già, nella terza puntata, ci rendiamo conto che tutto ciò che sta accadendo sull'isola è inspiegabile e la soluzione è molto semplice: l'isola fa parte di un'esperimento che coinvolge alcuni criminali, in realtà è tutta una finzione. Se vorrete guardarlo, vi accorgerete che questa è solo la punta dell'iceberg, visto che in realtà la verità è ancora più profonda.
La trama di per sé è molto bella, complicata e profonda: quant'è lecito sperimentare su dei criminali? Quant'è lecito eliminare la loro dignità e identità per degli scopi economici? Anche se, come si evince dalle puntate, hanno partecipato in maniera spontanea all'esperimento, quant'è lecito eliminare ogni loro ricordo fino ad azzerarli?
Se la trama lascia molto a riflettere c'è qualcosa che mi ha turbato, ho trovato lo sviluppo dei personaggi troppo affrettato, appena ritrovati sull'isola sono iniziate delle antipatie, così senza senso. Speravo che in realtà, ci fosse una spiegazione, invece nulla.
Moltissimi personaggi cambiano il loro carattere nel giro di tre secondi.
E seppur posso comprendere che alcune persone cattive nascano cattive e quindi sono destinate a ripercorrere i propri errori (come lo stupratore), non credo che tutti i naufraghi, avendo perso la memoria, siano destinati a compiere di nuovo i loro stessi errori. L'ho trovata una soluzione un po' troppo semplicistica, credo che molte persone siano portate a commettere degli omicidi a seguito di esperienze che li abbiano in qualche modo deviati e come dire, portati sulla cattiva strada e non che tutti nascano come degli esseri malvagi.
 A questo punto, avrei preferito che conservassero la loro memoria così da scusare alcuni loro atteggiamenti.
In più le puntate centrali le ho trovare noiose, tutto il percorso di Chase, in cui continua a scappare senza sapere dove o come. Insomma alcune scene le ho trovate ripetitive e noiose.
Probabilmente sarebbe stato più interessante esplorare il passato dei naufraghi, capire tutto il loro percorso e non soltanto con dei flashback. Capire se delle persone, con una vita diversa, si sarebbero comportati alla stessa maniera. Questo sarebbe stato qualcosa di nuovo, di innovativo e geniale.
E invece ho come l'impressione che si sia portato semplicemente il compitino a casa, senza esagerare e mettendo una trama intrigante, che tuttavia ci viene già spiegata nella terza puntata, quindi le puntate seguenti sono una sorta di riempitivo fino all'ultima puntata che dovrebbe rivelarci finalmente il perché Chase è lì.
La mia valutazione è 6/10.  Poteva essere un buon prodotto, la trama sembra interessante ma non si osa.

martedì 10 settembre 2019

Plan Coeur

Plan Coeur è una serie tv francese, visibile su Netflix, di appena 8 puntate della durata di circa 20/25

minuti. L'ho vista ieri sera, tutta d'un fiato in francese quindi non so bene in italiano come sia stata doppiata o se rende allo stesso modo.
Plan Coeur parla di Elsa, una donna trentenne ancora persa dopo essere stata lasciata da Maxime. Elsa è disperata, nonostante sia passato un anno, non riesce a darsi pace della rottura così le sue amiche decidono di intervenire. Charlotte quindi contatta un gigolò affinché esca con Elsa.
Ovviamente è una serie tv romantica e ben presto il nostro gigolò Jules si innamorerà veramente di Elsa. Ma cosa accadrà? Riuscirà a continuare a frequentarla senza dirle la verità? Le amiche di Elsa alla fine, ammetteranno di averlo ingaggiato? Ovviamente per scoprire come andrà a finire, dovrete vederla!
E' una serie tv davvero carina e romantica, da vedere quando si ha voglia di spensieratezza, voglia di amore, di risate e di coccolarsi un po'. Parigi è sempre ottima per queste commedie romantiche, riesce a trasformare qualsiasi angolo in qualcosa di magico e unico.
Ideale per un binge watching, per chi vuole una serie leggera e vivace per prendere una pausa. Ve la consiglio certamente! Non vedo l'ora di vedere la nuova stagione ad ottobre!
La mia valutazione è 7.5/10 

mercoledì 28 agosto 2019

Mindhunter

Ed eccoci qui tornati dopo una pausa estiva a parlare di una nuova serie Netflix.
Questa volta vi parlo di Mindhunter, tratto dall'omonimo libro, racconta la nascita del termine Serial Killer, grazie allo studio di Holden Ford e Bill Tench. I due si ritrovano ad intervistare degli assassini seriali appunto, in cerca di capire cosa li abbia spinti e se esiste un filo conduttore tra di loro. Indagano la mente umana e cercando di comprendere i loro comportamenti, vogliono trovare un modo per stanare gli omicida ancora in circolazione.
Ho visto la prima stagione a inizio luglio, ma ho voluto aspettare che uscisse la seconda, per parlarne in maniera più approfondita.
Ambientato nel 1977, ho apprezzato molto l'atmosfera e il contesto che viene mostrato. In entrambe le stagioni, ho amato l'interpretazione dei personaggi principali. Se nella prima stagione, l'attenzione è incentrata su Holden, nella seconda si vanno ad analizzare anche Bill e Wendy (dottoressa che aiuta i due a classificare gli assassini) e questo rende ancora più interessante la serie tv.
Girando su internet, ho notato anche il grande sforzo dei casting nel trovare persone più somiglianti possibili ai veri assassini. Alcuni sono davvero impressionanti per la somiglianza.
Detto questo, non conoscendo molto della storia criminale americana, è stato interessante scoprire i dettagli e il modo in cui sono stati studiati per aiutare ancora oggi le indagini.
Consiglio questa serie agli amanti del crime, agli amanti di storie vere e non deboli di cuore. La tensione è sempre ai massimi livelli, non annoia, spinge a vedere una puntata dopo l'altra.

La mia valutazione è 8/10.

martedì 11 giugno 2019

Love, Death & Robots

Sotto consiglio di un nostro amico, abbiamo iniziato insieme questa serie tv. 

Love, Death & Robots è una serie antologica, quindi ogni episodio ha una storia diversa con protagonisti diversi. Il tema in comune è appunto, come suggerito dal titolo, la tecnologia robot, l'amore e la morte. Sono 18 episodi visibili su Netflix, della durata variabile. Considerate che moltissimi episodi durano circa 5 minuti, quindi è godibile e veloce da terminare.
Ho particolarmente apprezzato alcune puntate incentrate su futuri ipotetici e distopici, ma a dirla tutta, quasi ogni puntata è stata un piacevole intrattenimento. La cosa che rende così particolare questa serie tv è la scelta stilistica, ogni puntata difatti ha uno stile (di animazione) completamente diverso, abbiamo la puntata in cui i personaggi sembrano quasi reali, alla puntata a cartone animato (non so bene come definire ciascuno stile, abbiate pietà di me) a quella nel tipico stile giapponese ecc. Ed è proprio questo che ti spinge a vedere una puntata dopo l'altra, quale stile arriverà? Quale storia racconteranno? 
Ogni storia sembra come una favola della buonanotte, un breve racconto da vedere prima di andare a dormire, moltissime poi sono lasciate in sospeso tanto da continuare la storia dentro di noi. 
Dedicata a chi ama il genere d'animazione, a chi vuole sperimentare qualcosa di nuovo e diverso ma non impegnativo, a chi vuole esplorare diversi mondi.
Giusto ieri Netflix ha annunciato la seconda stagione in arrivo, quindi che aspettate a recuperarla? 
La mia valutazione è 8.5/10

venerdì 5 aprile 2019

Unicorn Store

Oggi vi parlo di un film Netflix, appena uscito sulla piattaforma. Sto parlando di Unicorn Store, un film girato e interpretato da Brie Larson (la ricorderete probabilmente per Room o il più recente Captain Marvel).

Unicorn Store racconta le vicende di Kit, una donna che, a seguito dell'enorme delusione per il rifiuto della scuola d'arte, è costretta ad affrontare la realtà e trovarsi un lavoro comune.
Durante il suo primo giorno di lavoro riceve delle strane lettere che la invitano a recarsi in un luogo, una volta arrivata, le verrà proposto il sogno di ogni bambina: adottare un unicorno.
Ho iniziato questo film spinta dalla presenza di Brie Larson, non sapevo minimamente cosa aspettarmi e avendolo finito giusto pochi minuti fa, mi ha lasciato una strana sensazione di pace ed amore. E' un film ricco di glitter, di rosa e di strass ma non per questo infantile.
Kit, la protagonista, è un'adulta che ha vissuto un'infanzia non troppo serena, molto spesso si trovava da sola, e per questo si è ricreata un suo mondo magico in cui si sentisse al sicuro ed amata.
Mi ci ritrovo moltissimo nella sua figura, nel suo modo di essere fatto di esuberanza e colori. Ho amato anche la scelta di far indossare agli altri colori molto neutri come il nero o il marroncino/verde che contrastavano completamente con i colori vivaci di Kit.
Questo enorme contrasto di passioni, di colori e di pensieri crea una sorta di mondo magico. Tuttavia il messaggio non viene semplificato in "non dobbiamo smettere di essere bambini" ma viene affrontato in maniera profonda, con la crescita stessa del personaggio, che finalmente, entrando in contatto con altri, riesce a trovare la felicità, non perdendo se stessa.
Il finale, che lascia a bocca aperta(mi aspettavo qualcosa di diametralmente opposto), ci lascia quel sentimento di amore e di speranza, perché in fin dei conti, ognuno di noi merita un po' di pace e di glitter rosa.
Ho trovato il film molto genuino e con uno spirito onirico, lasciatevi trascinare in questo fantastico mondo fatato e passerete un'ora e mezza in pace e in armonia.
Ho anche apprezzato Brie nel ruolo della protagonista affiancata da Samuel L. Jackson.
Insomma, lo consiglio a chiunque voglia un film sereno, un film che fa sognare e tornare un po' a quel magico periodo dell'infanzia.
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giovedì 4 aprile 2019

Le 10 serie tv adatte ad un Binge watching

Molto spesso ci sono quelle giornate in cui non si ha voglia di fare nulla, se non restare nel letto a guardare serie tv. Ma altrettanto spesso, non si sa bene cosa guardare.
Quindi, ecco a voi 10 serie tv adatte per essere viste tutte insieme per passare una giornata in pieno relax!
Ovviamente questa lista, si basa sulle serie tv che ho visto, se ne avete altre da suggerire, ben venga!

1. After Life
Serie Netflix, uscita soltanto da poco tempo, di appena 6 puntate. Qui potete trovare la mia recensione! Intensa, coinvolgente, per chi desidera piangere ma anche trovare la gioia e la positività nella vita.

2. The end of the f***ing world
8 puntate di appena 20 minuti, disponibile anch'essa su Netflix. Qui la recensione, ideale per chi ama i drammi adolescenziali o le atmosfere cupe

3.Scrubs
Bhé un classico da vedere, non finirete tutta la serie in un giorno, ma le puntate vi prenderanno a tal punto che inizierete a guardarle una dopo l'altra.

4.22/11/63
Per gli amanti dei viaggi nel tempo, della storia e di Stephen King. Serie tv tratta dall'omonimo film, 8 puntate che si prestano bene in una giornata di pioggia, nel letto.

5. A Young Doctor's Notebook
Appena 4 puntate a stagione, per un totale di due stagioni. Daniel Radcliffe protagonista, interpreta un giovane medico nei primi del 900 in una gelida Russia.

6.Unbreakable Kimmy Schmidt
Qui la recensione, leggermente più impegnativa, 13 puntate a stagione, dedicata a chi ama delle serie esilaranti, divertenti.

7. Miracle Workers
Se avete poco tempo, 7 episodi di appena 20 minuti, una serie divertente, ironica, che vi prende fin da subito. Qui la recensione.

8. Workin Moms
13 episodi, anch'essi di 20 minuti. Qui la recensione, per tutte le donne che vogliono sentirsi indipendenti,che non vogliono sentirsi sole in quel delicato periodo del postparto.

9.Atypical
30 minuti ad episodio per un totale di 8 per la prima stagione e 10 per la seconda. Qui la mia recensione, ideale se volete avvicinarvi al mondo dei ragazzi autistici in maniera serena e non pesante.

10. Sherlock
3 puntate a stagione che assicurano la perfetta visione in un sol giorno. Sherlock vi catturerà nella sua scoperta di misteri ed uccisioni, con il suo carattere e con il suo fedele compagno Watson.

mercoledì 3 aprile 2019

Osmosis

Cercavo una serie tv per non perdere i miei progressi con il francese, ho trovato questa serie su
Netflix, la trama mi sembrava abbastanza intrigante, per cui alla fine mi sono decisa e l'ho vista.
Osmosis è un prodotto francese, uscito su Netflix una settimana fa (il 29 marzo 2019), è composta da 8 episodi della durata di 40 minuti circa. 
Paul ed Esther sono due fratelli che hanno creato un'azienda che permette, tramite un piccolo circuito che agisce sul cervello, di trovare l'anima gemella delle persone. Anima gemella, che secondo alcuni studi, non si trova mai tanto lontano, ma che anzi, per la maggior parte dei casi, vive all'interno della tua stessa città. 
Ovviamente, prima di lanciare sul mercato questo nuovo prodotto, hanno bisogno di testarlo. Trovano così 12 candidati, a cui si aggiungerà un tredicesimo minorenne (non si è mai capito perché Esther ce l'abbia così a cuore). 
L'intera stagione si basa sul BetaTest, ovvero vedere come reagiscono queste 13 persone al prodotto, che oltre a parlare con loro, diventando una sorta di voce interiore, analizza anche i loro parametri vitali nel momento in cui incontrano la loro anima gemella. 
Se già così la storia può sembrare intrigante e interessante, si aggiunge un ulteriore sviluppo: la madre dei due ragazzi è malata (avendolo visto in francese, non ho ben capito se è in coma o altro, tuttavia il cervello non dà risposte). Esther vuole quindi aiutare la madre e guarirla, per farlo però ha bisogno di "sacrificare" qualcuno. Chi? Lo scoprirete vedendo la serie tv. 
La serie, secondo me, si perde in troppi dettagli. Di per sé, già l'idea di trovare l'amore ingerendo una pillolina, era necessaria per raccontare qualcosa, invece si sono persi aggiungendo sottotrame che ai fini della storia non portavano a nulla. Queste sottotrame, sono state sicuramente inserite per rendere più avvincente la storia con colpi di scena, ma secondo me, hanno fatto l'esatto opposto: hanno reso il ritmo più lento, non si capisce a cosa dovrebbero portare (mi riferisco al tradimento, al rapimento, alla scoperta di Esther ecc). Troppi dettagli che invece di accelerare lo sviluppo, lo rallentano, fino a far diventare la puntata noiosa. Al termine della stagione, si rimane con l'amaro in bocca, visto che tutti questi sviluppi non hanno cambiato assolutamente nulla, i personaggi rimangono delle loro idee, tutti sono entusiasti di trovare l'anima gemella così facilmente. 
Nessuno che si chiede se sia normale basare l'amore su una scienza. Forse vediamo restii soltanto gli antagonisti di questa storia, che ovviamente, vengono dipinti come dei teppisti che vogliono impedire all'azienda di proseguire. 
Non so, sinceramente, non me la sento di bocciarlo appieno, secondo me, è ricco di spunti su cui riflettere, tuttavia, le varie vicende sono caotiche e forse sarebbe stato dovuto gestire meglio. 

La mia valutazione è 6.5/10. Se amate le serie distopiche, con dei colpi di scena, che vi facciano riflettere e soprattutto se amate Parigi, fa per voi.

lunedì 25 marzo 2019

After Life

Avete presente quelle serie tv che vi prendono il cuore seppur brevi?
Ecco, After Life ha fatto esattamente questo, mi ha rubato il cuore per restituirmelo pieno di amore e tristezza.
Essendo composta soltanto da una stagione di appena 6 episodi di 25 minuti, la si guarda in un giorno appena, si presta benissimo al binge-watching, ed è disponibile su Netflix.
Il protagonista ha appena perso la moglie per il cancro e si ritrova a dover sopravvivere in un mondo senza la propria anima gemella, in un mondo ormai privo di significato. Come andare avanti? La sola cosa che lo spinge a non uccidersi è il proprio cane che sembra comprenda i momenti più bui del padrone per spronarlo a vivere.
Il dolore che emerge dalla visione è un dolore reale che trasporta le nostre paure più grandi, quella di perdere il nostro unico e vero amore. Cosa faremmo noi al suo posto? Come potremmo continuare a vivere? Quale destino dovremmo affrontare?
In questo dolore che si protrae per almeno 5 puntate, avremo un punto di svolta sul finale di stagione, cosa deciderà il nostro protagonista? Deciderà di morire o di affrontare il lutto continuando a vivere? Ovviamente non vi svelerò il finale, starà a voi vederlo.
In questo piccolo gioiello vediamo rappresentate moltissime realtà diverse, il dolore non appartiene soltanto al protagonista ma sembra sommergere ogni persona che lo circonda, abbiamo il bambino bullizzato, il tossicodipendente, la prostituta che nessuno ama, un uomo con l'Alzheimer, una donna single in cerca di amore, un uomo che è alle prese con un probabile divorzio, un altro uomo che cerca l'amore e così via. Ogni singola persona che incontra il protagonista sta vivendo una propria battaglia, una battaglia che è invisibile agli occhi di chi osserva da fuori. E qui sta l'essenza di After Life, ognuno al mondo sta affrontando il proprio dolore, la differenza sta nel come ci si rapporta agli altri, nel non essere egoisti e cercare di aiutare gli altri per aiutare noi stessi. La gentilezza, l'essere presente, allegro e altruista è la sola medicina per noi. Quando iniziamo a far del bene, il mondo non appare più così spento e grigio.
La mia valutazione non può che essere 10/10. 
Ma preferisco sentire la sua mancanza anziché lui senta la mia, lo amo fino a questo punto. Non cambierei niente, se tornassi indietro e cambiassi una cosa che non mi è piaciuta potrei perdere qualcos'altro a cui quella cosa mi ha portato. Non devi rimpiangere niente, né pensare "Se tornassi indietro farai questo oppure farei quest'altro"

mercoledì 20 marzo 2019

Workin' Moms

Workin's Moms è una serie televisiva visibile, in inglese sottotitolata, su Netflix. Presenta 13 episodi

di appena 20 minuti ciascuno e al momento sulla piattaforma è disponibile solamente la prima stagione.
Workin's Moms è una serie tv prettamente femminile, dedicata quindi maggiormente ad un pubblico di donne. La serie è incentrata su 4 mamme che dopo aver partorito, cercano di tornare alla loro vita quotidiana lavorativa. Vediamo una rappresentazione delle donne di oggi che si dividono in mamme e donne in carriera, dove finalmente vengono rappresentati dei padri presenti e importanti per la figura dei figli. Ho amato particolarmente questo aspetto della serie tv, per una volta vediamo entrambe le figure genitoriali presenti e che si occupano dei figli sia economicamente che affettuosamente.
Troviamo quindi la figura di Kate, una madre che cerca di far carriera nell'azienda, con un lavoro che ama e per cui non vuole essere costretta a rinunciare solo per aver deciso di dare alla luce un bambino.
Anne, che si ritrova con due figli, uno appena nato e una bambina con cui non riesce ad aver contatti. Si ritroverà presto incinta di un terzo bambino e vediamo la loro famiglia cercare di affrontare questa nuova gravidanza in maniera razionale.
Frankie, una donna che si ritrova ad affrontare la depressione post-parto. Una donna fragile che ha affianco un'altra donna che la ama e disposta  ad aiutarla.
Jenny che torna ad un lavoro che non ama, essendo l'unica a portare uno stipendio a casa. La nascita della figlia scatenerà l'insicurezza della donna che sembra non voglia crescere ed assumersi le proprie responsabilità di mamma.
E in tutto ciò, anche i compagni sono figure estremamente importanti in questo spaccato di società rappresentato.
Il tutto per mettere in mostra la gioia ma anche le difficoltà del crescere un bambino senza per forza annullare noi stessi. Perché il primo passo per essere dei buoni genitori è amare noi stessi, amare ciò che facciamo per non riversare i propri turbamenti sui figli.
La mia valutazione è 7.5/10. Un'ottima serie tv, da vedere in poco tempo e che scorre velocemente. Aspetto su Netflix anche le stagioni seguenti.

giovedì 28 febbraio 2019

Russian Doll

Ho iniziato questa serie in un momento di noia, conoscevo l'attrice da Orange is the new Black, dal trailer sembrava divertente e le puntate, otto in totale, mi sembravano abbastanza poche per superare una serata. In effetti è una serie tv che si può benissimo vedere in mezza giornata, disponibile su Netflix, le puntate durano appena 25 minuti e scorre velocemente.
Russian Doll racconta la storia di Nadia, una donna che nel giorno del suo trentaseiesimo compleanno muore per un evento fortuito ed è costretta a rivivere da capo lo stesso giorno. Se all'inizio pensa che sia sotto l'effetto di una qualche droga ed inizierà a cercare lo spacciatore, dopo l'ennesima volta in cui muore e risorge nello stesso bagno inizierà ad affrontare la verità. Non è solo frutto di una qualsiasi droga, ogni volta che muore, si ritrova nel bagno durante la sua festa di compleanno. Come mai? Durante la ricerca, incontrerà un altro uomo, che esattamente come lei, rivive lo stesso momento ogni volta che muore. I due quindi capiscono di essere collegati da qualcosa e cercheranno insieme di capire cosa li lega.
La storia può sembrare già sentita, lo abbiamo visto in moltissimi film, ma qui viene rese il tutto molto grottesco e l'attrice di Nadia è perfetta nel ruolo. La canzone di sottofondo ogni volta che rinasce nel bagno, le stesse persone che si comportano allo stesso modo, la sua morte sempre differente, rendono la serie tv un circolo che non riesce a chiudersi. Ci domandiamo fino alla fine se riusciranno mai Nadia e Alan a tornare alla loro quotidianità o saranno costretti a vivere per sempre in questo inferno di ripetizione.
In effetti la storia nasconde molti significati anche affascinanti, l'incontro dei due determinerà la loro vita,  nel corso della stagione scopriamo che entrambi stavano andando incontro alla propria distruzione seppur in maniera diversa, questo strano fenomeno li pone davanti a una domanda esistenziale: cosa stiamo facendo delle nostre vite? Questa questione li porrà di fronte ai propri limiti, alle proprie paure e angosce fino a che nel finale di stagione due mondi paralleli si sovrappongono e dovranno tentare di salvare l'altro. Riusciranno a salvarsi a vicenda?
Ho apprezzato molto questa serie, riesce ad essere divertente e avvincente seppur in breve tempo, da vedere sicuramente senza alte pretese, a volte la ripetizione può annoiare ma vi assicuro che porterà ad un finale inaspettato e emozionante.
La mia valutazione è 7/10, un buon prodotto, da vedere a cuor leggero.

lunedì 18 febbraio 2019

American Crime Story

American Crime story è una serie antologica, ovvero ogni stagione ha una storia a sé stante, quindi potete scegliere liberamente quale stagione vedere per prima, disponibile su Netflix.
Al momento è composta soltanto da due stagione ed è già stata annunciata una terza stagione.
La prima stagione tratta del caso OJ Simpson, la seconda sull'omicidio di Versace.
Ha vinto numerosi premi, quindi anche per questo ho deciso di iniziarla, spinta dalla curiosità di scoprire di più su questi avvenimenti.
Se la prima stagione può essere considerata molto tranquilla, seguendo il caso dal punto di vista giudiziario, la seconda si avvicina molto di più al genere horror, di Versace difatti si parla ben poco, il vero protagonista di questa stagione è sicuramente Andrew Cunanan, ovvero l'assassino.
Raccontano storie vere, basate su libri o su interviste, questo rende lo spettatore estremamente partecipe,e uno dei punti di forza è sicuramente la scelta del cast. Azzeccatissimo in entrambi le
stagioni, somigliano perfettamente alle persone reale tant'è che quando si cercano ulteriori notizie online si rimane affascinanti dalla netta somiglianza.
Tra le due stagioni, quella che ho preferito è senza dubbio la prima. Non perché la seconda sia da meno, ma è molto più macabra e nonostante fossi un'esperta di scene cruenti, non riuscivo a vedere più di due puntate al giorno per quanto mi impressionasse (e qui va fatto un enorme applauso a Darren Criss, magistrale nel suo ruolo di Cunanan).
La prima stagione narra gli atti giudiziari dell'omicidio della moglie di OJ Simpson e del fattorino Ronald Goldman. OJ Simpson viene processato per entrambi gli omicidi, un processo che diventa ben presto mediatico e si trasforma in un processo razziale in cui la determinante è il colore della pelle del sospettato. Ogni singola prova porterebbe a considerare OJ l'unico assassino eppure la difesa riesce a rivoltare il risultato.
Una sfida giudiziaria piena di colpi di scena che vi porterà a chiedervi se sia veramente colpevole o meno. Per tutta la durata delle puntate, non riuscivo a farmi un'idea precisa, sia l'accusa che la difesa portavano avanti le proprie battaglie e non sarei mai voluta essere al posto dei giurati.
La seconda stagione parte con l'omicidio di Gianni Versace in piena luce del sole, si capisce subito che l'assassino è un serial killer di nome Andrew Cunanan e parte la caccia all'uomo. Da qui, parte a ritroso la storia di Cunanan e contemporaneamente vengono aggiunti dei flash sulla vita di Versace. Cosa ha portato Cunanan ad uccidere? Come ha agito per ogni omicidio? Perché uccidere Versace?
Una serie tv che consiglio a chi non conosce bene questi due casi, che in un modo o in un altro hanno fatto la storia dell'America. Ovviamente la prima stagione piacerà molto a chi ama le serie su giudizi, avvocati e tribunali, la seconda invece per chi ama le storie macabre e non si impressiona facilmente alla vista del sangue e di uccisioni, insomma per chi ha lo stomaco forte.
La mia valutazione complessiva è 8/10, non il mio genere di serie tv preferito ma il cast è stato eccezionale in entrambe le stagioni!

sabato 19 gennaio 2019

You

Devo ammetterlo, ho iniziato questa serie solamente per Penn Badgley, il Dan di Gossip Girl.
Avevo visto il trailer, non ero particolarmente interessata ma alla fine l'ho trovato un prodotto nella media. Non estremamente appassionante, a tratti troppo lungo e monotono, ma c'è sempre di peggio.
Ma andiamo per gradi.
Di cosa parla You?
Bhe, parla di uno stalker, un maniaco ossessionato da una donna che vede entrare in libreria fino a seguirla od entrargli in casa pur di conquistarla e mettersi insieme.
Non c'è altro da dire in effetti, la serie ci trasporta nella mente malata di Joe, un comune libraio, un bravo ragazzo, di quelli che legge libri, ti corteggia e ti ascolta ma che nasconde dei segreti torbidi, in pratica oltre ad essere uno stalker, è un serial killer.
Questa tenuta dark data dalla colonna sonora rende il tutto leggermente fuorviante, per la maggior parte del tempo sono stata a chiedermi come fosse possibile che se la sia cavata così tante volte. Una fortuna spacciata o soltanto un tentativo di allungare il brodo?
Diciamo che ho apprezzato particolarmente la mentalità di Joe, il fatto che sentissimo i suoi pensieri, ci fa comprendere esattamente quanto una menta possa essere deviata. Lui pensava effettivamente che stesse facendo del bene a Beck, pensava seriamente di essere l'eroe e non un semplice matto da rinchiudere.
Tuttavia i tentativi di dare una spiegazione alla nascita del "mostro" Joe, li ho trovati del tutto privi di senso, ovvero lui veniva rinchiuso da una sorta di patrigno e per questo è diventato un ossessivo maniaco? Non so, credo potesse essere analizzata meglio questa questione.
La fine mi ha lasciato sorpresa, non credevo prendesse quella piega e sicuramente è un punto a suo favore, anche se spero che non abbiano dato questa fine per darci una seconda stagione, perché insomma, un'altra stagione con i commenti di un malato e le sue azioni ripetitive chi potrebbe sopportarla?
Diciamo che Penn l'ho trovato molto adatto nel ruolo, la faccia inquietante gli riesce perfettamente!
La mia valutazione è 6/10.