
Questa volta vi parlo di Mindhunter, tratto dall'omonimo libro, racconta la nascita del termine Serial Killer, grazie allo studio di Holden Ford e Bill Tench. I due si ritrovano ad intervistare degli assassini seriali appunto, in cerca di capire cosa li abbia spinti e se esiste un filo conduttore tra di loro. Indagano la mente umana e cercando di comprendere i loro comportamenti, vogliono trovare un modo per stanare gli omicida ancora in circolazione.
Ho visto la prima stagione a inizio luglio, ma ho voluto aspettare che uscisse la seconda, per parlarne in maniera più approfondita.
Ambientato nel 1977, ho apprezzato molto l'atmosfera e il contesto che viene mostrato. In entrambe le stagioni, ho amato l'interpretazione dei personaggi principali. Se nella prima stagione, l'attenzione è incentrata su Holden, nella seconda si vanno ad analizzare anche Bill e Wendy (dottoressa che aiuta i due a classificare gli assassini) e questo rende ancora più interessante la serie tv.

Detto questo, non conoscendo molto della storia criminale americana, è stato interessante scoprire i dettagli e il modo in cui sono stati studiati per aiutare ancora oggi le indagini.
Consiglio questa serie agli amanti del crime, agli amanti di storie vere e non deboli di cuore. La tensione è sempre ai massimi livelli, non annoia, spinge a vedere una puntata dopo l'altra.
La mia valutazione è 8/10.
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