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mercoledì 23 gennaio 2019
Diario di bordo pt6
Diario di bordo pt6 versione Nantes.
-I francesi come Hansel e Gretel.
Come sapete, o se non lo sapete vi aggiorno io, i francesi hanno un rapporto complicato con la moneta. Non la usano, vanno alla boulangerie e pagano 2€ di baguette con la carta di credito. Persino la lavatrice non ce l'hanno a gettoni come i comuni mortali, ma va pagata con la carta di credito. La carta contactless mi raccomando, non quella normale di noi plebei. Ma dopo Parigi mi sono premunita. Parto con la mia carta di credito Mastercard, contactless ecc ecc e indovinate? Non funziona. Eh no, serve quella francese.
Ma va bene, si vede che parlano due lingue diverse le nostre carte dicredito, loro vogliono quelle sofisticate, quelle con il nome scritto in rilievo, che ti dicono "bonjour, je tè rubè 3,48€ de commision sans te dir nient".
Che poi non sarebbe neanche male pagare tutto con la carta, dopo un po' ti ci abitui. Ma i francesi sono sempre un passo avanti, perché loro non ne hanno una.
Hanno la carta per la spesa, la carta dello studente che ti permette di avere due conti diversi, uno per la mensa e uno per le fotocopie, hanno la carta con l'iban, la carta per le uscite con gli amici... Insomma quando ti dicono "ah vabbè semmai i 2,54€ che mi devi, puoi darmeli con l'applicazione 'inseritenomeacaso' " e tu rimani venti minuti credendo sia uno scherzo.
Ma c'è un lato positivo per noi comuni mortali. I soldi per terra. Davvero. Se ne trovano in quantità imbarazzanti circa ogni 3 metri, come le molliche dipane lasciate da Hansel e Gretel. A volte si trovano 5 centesimi, altre volte 10 o se siete fortunati, io ne ho trovate anche di 2€. Così per terra, li lasciano come se fossero molliche per ritrovare la strada di casa.
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martedì 22 gennaio 2019
Diario di bordo pt.5
Diario di bordo pt.5 versione Nantes
-Lasciate ogni speranza voi che partite
E dire che, dopo l'Erasmus a Parigi, mi ero ripromessa di prendere questa esperienza un pochino più alla leggera. Prima di partire mi ero fissata difare due esami (uno da 18 crediti) e magari uno o due esami a scelta dipochi crediti.
E niente, spiegatemi com'è possibile che mi ritrovo a dover sostenere 6 esami? Cosa è successo, da dove sono usciti?! Mi sono addormentata, dev'esserci un'altra Giulia ( o Julia).
Tant'è poi che i professori sono così professionisti che riescono a mettere consegne tutti nella stessa settimana e mi ritrovo, come oggi, a mangiare con una mano, costruire plastici con l'altra e stampare contemporaneamente tremila pagine. Insomma 'n'inferno (detto alla romana perché rende meglio l'esasperazione).
Eh si, ho deciso di pubblicare una foto delle Canarie perché mi sembrava un buon metodo per allentare lo stress, e poi perché m'era venuta troppo bene per non pubblicarla.
Ed ora, vi saluto, sono arrivata alla mia fermata, avrete notizie tra qualche giorno, se riesco ad uscirne viva.
-Lasciate ogni speranza voi che partite
E dire che, dopo l'Erasmus a Parigi, mi ero ripromessa di prendere questa esperienza un pochino più alla leggera. Prima di partire mi ero fissata difare due esami (uno da 18 crediti) e magari uno o due esami a scelta dipochi crediti.
E niente, spiegatemi com'è possibile che mi ritrovo a dover sostenere 6 esami? Cosa è successo, da dove sono usciti?! Mi sono addormentata, dev'esserci un'altra Giulia ( o Julia).
Tant'è poi che i professori sono così professionisti che riescono a mettere consegne tutti nella stessa settimana e mi ritrovo, come oggi, a mangiare con una mano, costruire plastici con l'altra e stampare contemporaneamente tremila pagine. Insomma 'n'inferno (detto alla romana perché rende meglio l'esasperazione).
Eh si, ho deciso di pubblicare una foto delle Canarie perché mi sembrava un buon metodo per allentare lo stress, e poi perché m'era venuta troppo bene per non pubblicarla.
Ed ora, vi saluto, sono arrivata alla mia fermata, avrete notizie tra qualche giorno, se riesco ad uscirne viva.
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lunedì 21 gennaio 2019
Diario di bordo pt.4
Diario di bordo pt.4 versione Nantes.
-L'importanza di chiamarsi Giulia-
Sapete quant'è difficile chiamarsi Giulia in Francia? Per noi italiani è uno dei nomi più comuni, al punto che alle elementari eravamo tre Giulia e aggiungevano quell'orribile lettera del cognome accanto, per cui per anni sono stata GiuliaT(tutto attaccato naturalmente). Orribile.
Qui in Francia quando pronuncio il mio nome, non capiscono e lo francesizzano in Julia. Che non sarebbe neanche male, insomma, chiamatemi come volete, ma il problema viene quando lo devono scrivere. E qui viene il dramma, quando dico Giulia con la G, mi guardano male e iniziano a scrivere Gulla, Guilla, Guillia e niente non ce la fanno. La scorsa settimana ho perso 10 minuti per fare lo spelling del mio nome. Che poi non capisco, non è che quando mi dicono mi chiamo Pierre, François, Etienne ti vengo a chiamare Piero, Francesco e Stefano. Bha.
Comunque questa in foto è la mia università, o come la chiamano i francesi École, perché in Francia gli architetti non vogliono mai crescere.
È praticamente un mega parcheggio in cui hanno recuperato le aule, cioè davvero, non so come altro spiegarvela visto che mi perdo con gli ascensori circa 3 volte a settimana.
Secondo voi faccio prima a cambiare nome in Julia?!
-L'importanza di chiamarsi Giulia-
Sapete quant'è difficile chiamarsi Giulia in Francia? Per noi italiani è uno dei nomi più comuni, al punto che alle elementari eravamo tre Giulia e aggiungevano quell'orribile lettera del cognome accanto, per cui per anni sono stata GiuliaT(tutto attaccato naturalmente). Orribile.
Qui in Francia quando pronuncio il mio nome, non capiscono e lo francesizzano in Julia. Che non sarebbe neanche male, insomma, chiamatemi come volete, ma il problema viene quando lo devono scrivere. E qui viene il dramma, quando dico Giulia con la G, mi guardano male e iniziano a scrivere Gulla, Guilla, Guillia e niente non ce la fanno. La scorsa settimana ho perso 10 minuti per fare lo spelling del mio nome. Che poi non capisco, non è che quando mi dicono mi chiamo Pierre, François, Etienne ti vengo a chiamare Piero, Francesco e Stefano. Bha.
Comunque questa in foto è la mia università, o come la chiamano i francesi École, perché in Francia gli architetti non vogliono mai crescere.
È praticamente un mega parcheggio in cui hanno recuperato le aule, cioè davvero, non so come altro spiegarvela visto che mi perdo con gli ascensori circa 3 volte a settimana.
Secondo voi faccio prima a cambiare nome in Julia?!
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domenica 20 gennaio 2019
Diario di bordo pt3

"il fait froid".
Nantes è veramente strana. Eterogenea è la prima parola che mi viene in mente quando mi chiedono com'è Nantes. Si passa dalle casette di uno/due livelli a degli edifici enormi, da edifici in calcestruzzo a quelli in legno, a quelli in mattoni o in policarbonato. E tutto nel giro di qualche metro.
Quindi in pratica vi sembrerà di trovarvi in pieno Milano e in un paesino di 200 abitanti contemporaneamente.
E niente, bella Nantes eh, meravigliosa. Ma cavolo quanto fa freddo!!!
(queste foto sono state scattate nel giro di qualche minuto l'una dall'altra, credo che anche i meno esperti si rendano conto della diversità e di ciò che intendevo)
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venerdì 16 novembre 2018
Isole Canarie- Lanzarote

Ebbene innanzitutto, perché questo viaggio di studio?!
Sono in Erasmus a Nantes e qui alcuni corsi di progettazione si affrontano su luoghi sparsi del mondo e la cosa meravigliosa è che la scuola mette un budget a disposizione per recarsi in tali luoghi. Per l'appunto, il mio sito di progetto si trovava alle Canarie.

Un viaggio lunghissimo sinceramente, molto probabilmente un viaggio del genere si può affrontare solo a vent'anni! Sono partita da Nantes a 00.45 per arrivare a Parigi al mattino e prendere l'aereo (che ovviamente quel giorno era in ritardo) ed arrivare a Lanzarote alle 17.30 (in queste isole siamo un'ora indietro! ).
Ma parliamo un po' di questa isola...

Arrecife è la capitale di Lanzarote, una meta non proprio turistica, da preferire sono sicuramente altre piccole città lungo il mare, con spiagge migliori e più grandi.
Tuttavia la capitale presenta alcune cose interessanti da vedere e da non perdere, ovvero:

-El charco. Una piccola insenatura veramente caratteristica. Vi consiglio di mangiare a La casa del Miedo, con 2,80€ mangerete un panino enorme con i calamari!

- Fondazione di Cèsar Manrique. Costui ha creato praticamente tutto quello che vedrete a Lanzarote!
-Arrecife Gran Hotel & Spa, ovvero il grattacielo che troverete di fronte alla spiaggia. L'accesso al caffé sul tetto al 17°esimo piano è gratuito, saliteci durante il tramonto e resterete estasiati dalla vista!
Ma la cosa più bella, oltre i paesaggi, il mare limpido, i quartieri caratteristici, il buon cibo, è sicuramente l'escursione. Noi, con 25€ abbiamo realizzato un'escursione sui vulcani. A 45€ potrete realizzare un'escursione molto più approfondita e vedere tantissime spiagge meravigliose.

Insomma, un viaggio meraviglioso, in cui sono finalmente riuscita a salire su un cammello, ho messo i piedi (solo i piedi perché faceva freddino) nell'oceano Atlantico, ho parlato spagnolo e sono salita su un vulcano!
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martedì 18 settembre 2018
Diario di bordo pt2
Diario di bordo pt.2 versione Nantes.
Vedere l'alba su la Loira.
Il fiume accanto all'università mi fa sentire a casa, certo a Nantes non possono dire di avere delle pantegane per amiche, neanche possono ammirare la vastità di tendopoli, buste di plastiche e schifezze varie sull'argine del fiume. Quella è una prerogativa nostrana.
Ma c'è una cosa che mi fa morire dalle risate qui a Nantes, utilizzano tantissimo i "trottinettes" (che parola meravigliosa in francese), ovvero i nostri monopattini. È pieno di gente che va a lavoro o a scuola con i trottinettes, li usano più delle biciclette, e insomma vedere adulti con caschetto sul monopattino fa abbastanza ridere, perlomeno a noi romani. Vi immaginate a Roma andare in giro con il monopattino? Dove devi schivare buche, escrementi, buste di plastica, voragini, gabbiani... Ci stiamo quasi abituando alle smart, credo che per i trottinettes ci vogliano ancora 10 anni.
Che poi chi è di Roma può capirmi, sapete ad esempio quant'è complicata la vita di un pedone (talmente sconosciuto che neanche il telefono mi dava la parola, vabbè..)? Non sai mai se al prossimo attraversamento pedonale sarai investito, se il semaforo durerà abbastanza per non farti uccidere, quanti insulti riceverai se non attraversi correndo come Flash e quanti "li morta*** tua" prenderai se per poco ti trovi sulle strisce e il semaforo diventa verde per le auto. Quindi capite bene che dopo aver affrontato tutto questo, mi ritrovo catapultata in una città in cui se sono in prossimità delle strisce SI FERMANO! Non potete capire l'ansia che mi viene quando magari ho deciso di passare dopo quella macchina e invece questa inchioda per farmi passare ed io resto totalmente basita che non ricordo più come si cammina e aiuto. E no raga, questa cosa non accadeva neanche a Parigi, sono totalmente disorientata che ho paura ad avvicinarmi alle strisce pedonali.
Vedere l'alba su la Loira.
Il fiume accanto all'università mi fa sentire a casa, certo a Nantes non possono dire di avere delle pantegane per amiche, neanche possono ammirare la vastità di tendopoli, buste di plastiche e schifezze varie sull'argine del fiume. Quella è una prerogativa nostrana.
Ma c'è una cosa che mi fa morire dalle risate qui a Nantes, utilizzano tantissimo i "trottinettes" (che parola meravigliosa in francese), ovvero i nostri monopattini. È pieno di gente che va a lavoro o a scuola con i trottinettes, li usano più delle biciclette, e insomma vedere adulti con caschetto sul monopattino fa abbastanza ridere, perlomeno a noi romani. Vi immaginate a Roma andare in giro con il monopattino? Dove devi schivare buche, escrementi, buste di plastica, voragini, gabbiani... Ci stiamo quasi abituando alle smart, credo che per i trottinettes ci vogliano ancora 10 anni.
Che poi chi è di Roma può capirmi, sapete ad esempio quant'è complicata la vita di un pedone (talmente sconosciuto che neanche il telefono mi dava la parola, vabbè..)? Non sai mai se al prossimo attraversamento pedonale sarai investito, se il semaforo durerà abbastanza per non farti uccidere, quanti insulti riceverai se non attraversi correndo come Flash e quanti "li morta*** tua" prenderai se per poco ti trovi sulle strisce e il semaforo diventa verde per le auto. Quindi capite bene che dopo aver affrontato tutto questo, mi ritrovo catapultata in una città in cui se sono in prossimità delle strisce SI FERMANO! Non potete capire l'ansia che mi viene quando magari ho deciso di passare dopo quella macchina e invece questa inchioda per farmi passare ed io resto totalmente basita che non ricordo più come si cammina e aiuto. E no raga, questa cosa non accadeva neanche a Parigi, sono totalmente disorientata che ho paura ad avvicinarmi alle strisce pedonali.
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lunedì 17 settembre 2018
Diario di bordo pt1
Ciao a tutti, sono finalmente partita in Erasmus! E' la mia seconda esperienza, la prima fu due anni fa a Parigi, la seconda la sto affrontando a Nantes. A Parigi, avevo inaugurato un diario di bordo e mi sembrava divertente riproporlo anche nella versione Nantes. Ho deciso quindi di pubblicarlo anche qui ed inserirlo nella rubrica "Art&Architecture". Chissà, magari può essere utile a qualcuno in Erasmus.
Mi sembra altresì doveroso ricreare un diario di bordo dopo la precedente esperienza a Parigi. Perché sapete, in questi quattro giorni mi sono resa conto dell'enorme differenza tra parigini e "nantesi".
Ad esempio, all'aeroporto non c'è una ressa di taxi che si spingono a vicenda per chiederti se vuoi un passaggio al centro e lanciano le tue valigie in auto con nonchalance per poi farti pagare 70€ per 30 minuti di corsa. Qui a Nantes difatti arrivi all'aeroporto in una specie di tendone militare e neanche il tempo di mostrare il passaporto che ti sono arrivate magicamente le valigie (a Fiumicino impazzirebbero per un servizio del genere). Tuttavia i taxi sono in ordine, non puoi prendere quello che passa davanti a te,ma devi farti circa 2km per prendere il Primo taxi, il primissimo della fila, occhio a non chiedere al quarto che tanto sta dormendo e fa finta di non vederti. La cosa migliore è che qui un taxi lo paghi massimo 20€, comprese tre valigie, 8 borse e 25 cammelli. Si davvero, penso sia un rimborso spese per i km a piedi per prendere il Primo taxi.
Ma parliamo anche delle cose negative di Nantes. Ad esempio per farti un abbonamento del telefono ti chiedono un numero di telefono FRANCESE, ora io vi voglio bene ma se sto comprando una nuova sim significa probabilmente che io non ho un numero francese. Così dopo superato il primo ostacolo, immettendo un numero alla cavolo sperando che non serva a nulla, ti chiedono di pagare con un conto corrente francese. Ma sapete qual è il bello? Per aprire un conto francese, rullo di tamburi signore e signori..... Serve un numero di telefono francese! Dei geni, vero?!
Per non parlare delle casse dei supermercati, i francesi (questa volta tutti) hanno dei seri problemi con le cassiere/cassieri (e noi che ci lamentiamo per le domeniche chiuse), praticamente sono inesistenti. L'altro ieri sono andata al Carrefour e mi ritrovo uno di quei mostri davanti in cui devi contemporaneamente passare il codice del prodotto, posare il prodotto, prendere l'altro, passarlo, mettere tutto in busta e pagare in circa 5 secondi con una finta cassiera dietro che ti guarda con la faccia da "ma questa da dov'è uscita?" (credo sia il loro vero lavoro, quello di guardarti male per farti salire l'ansia).Dopo questa tragicomica esperienza, ieri sono andata all'Auchan, un mega centro e indovinate? Li c'erano le cassiere ed ho subito capito il perché della loro abolizione in Francia. Ben 30 minuti di fila con solo due persone davanti a me. Eh si, mia madre dopo i primi cinque minuti avrebbe preso il posto della cassiera terminando tutti i clienti del supermercato.
Ma se c'è una cosa che ho imparato è che tutto si può superare, basta avere la Nutella e il caffè. (perdonami Lavazza se ti ho tradito ma non c'eri al Carrefour).
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martedì 16 maggio 2017
Paris Inconnu
Durante la mia vita a Parigi mi è capitato molto spesso di visitare dei luoghi "sconosciuti" ai semplici turisti. Oltre la Torre Eiffel, il Louvre e Sacre-Coeur esistono dei piccoli e propri tesori da visitare.
Mi piace partire dal più affascinante:
La Roccia della Strega ( Passage du Rocher de la Sorciere)
Una vera e propria roccia situata tra due edifici, uno dei quali ad oggi è un albergo. Difficile da trovare poiché nascosta e se non si sa dove cercare non la troverete mai, io stessa ci ho messo un pò (per poi scoprire che si trovava accanto alla famosa abitazione di Loos).
Si narra che questa roccia fosse la dimora di una strega (chiamata così dai bambini per il suo aspetto) che viveva proprio nell'edificio sopra, secondo la leggenda appena si attraversa il cancello si viene colpiti subito da un incantesimo. Altra leggenda più romantica narra che se si tocca con la propria mano la roccia si avrà protezione in amore!
Insomma un vero piccolo tesoro, tuttavia è quasi impossibile entrare dentro dal momento che entrambi i passaggi per arrivare sono chiusi al pubblico. Ma potreste aspettare che qualcuno esca ed infilarvi dentro per una piccola foto come ho potuto fare io!
Indirizzo: 21, avenue Junot, 18° arr.
Mi piace partire dal più affascinante:
La Roccia della Strega ( Passage du Rocher de la Sorciere)

Si narra che questa roccia fosse la dimora di una strega (chiamata così dai bambini per il suo aspetto) che viveva proprio nell'edificio sopra, secondo la leggenda appena si attraversa il cancello si viene colpiti subito da un incantesimo. Altra leggenda più romantica narra che se si tocca con la propria mano la roccia si avrà protezione in amore!
Insomma un vero piccolo tesoro, tuttavia è quasi impossibile entrare dentro dal momento che entrambi i passaggi per arrivare sono chiusi al pubblico. Ma potreste aspettare che qualcuno esca ed infilarvi dentro per una piccola foto come ho potuto fare io!
Indirizzo: 21, avenue Junot, 18° arr.
sabato 15 aprile 2017
Gita al Palazzo Farnese di Caprarola

A coronare l'edificio, degli splendidi giardini rinascimentali. Un palazzo tutto da scoprire, con un prezzo vantaggiosissimo, se considerata la mole di cose da vedere.
Si entra dalla facciata principale, con un'ampia piazza antistante, da cui godere della vista della cittadina di Caprarola. Aperti al giro visite i due piani principali, quello terra e quello nobile posto subito al di sopra. Gli ambienti sono suddivisi secondo le stagioni, autunno/inverno a sud-ovest, primavera/estate a nord-est. Oltre ai magnifici affreschi all'interno delle varie stanze, si può ammirare la spettacolare scala regia interna del Vignola con 30 colonne di peperino accoppiate che ruotano intorno ad essa, questa scala permetteva al Cardinale di salire nelle sue stanze a cavallo.
Il tour termina con un giro negli enormi giardini esterni, e qui preparatevi con scarpe comode perché sono disposti tutti in salita!
Chi è il Cardinale Alessandro Farnese?
Ebbene, chi ha voluto la costruzione di questo palazzo è questo Cardinale, divenuto poi Papa con il nome di Paolo III, colui che convocò il Concilio di Trento del 1545. Ricco di famiglia, studiò con personalità celebri come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. Fu uno dei papi più importanti a livello di mecenatismo, restaurò e fece costruire cappelle, chiese, e commissionò, tra le altre cose, al grande Michelangelo, il Giudizio Universale.
Se volete visitare il Palazzo, vi lasciamo il link della struttura, con tutte le informazioni utili
Palazzo Farnese-orari e prezzi
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sabato 25 marzo 2017
Antoni Gaudi
Per la rubrica "Art & Architecture" oggi vi proponiamo un altro genio indiscusso dell'architettura:
ovvero Antoni Gaudì! Molti di voi conosceranno già alcune sue opere, principalmente situate a Barcellona, esponente del modernismo e definito "plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro" da Le Corbusier.
Gaudì nacque il 25 giugno 1852 a Reus, proveniente da una famiglia di calderai (artigiani che fabbricano pentole principalmente in rame) che permise al giovane di acquisire una conoscenza sul volume e sulle forme, si laurea all'università di Architettura di Barcellona.
Fin da subito dà mostra del proprio talento, combinando diversi materiali, modellando il calcestruzzo per renderlo il più possibile un elemento naturale. Gaudì inserisce anche moltissimi elementi naturali e religiosi nelle proprie opere.
Muore in un tragico incidente nel 1926, investito da un tram mentre si dirigeva in chiesa.
Ma adesso diamo un'occhiata alle opere principali:
Tutti voi conoscerete la Sagrada Familia immagino, ma non tutti sanno che il nostro architetto entrò a far parte del progetto solo in un secondo momento, difatti la cripta era già stata costruita e vi erano già degli schemi ben precisi. All'interno della Chiesa, Gaudì utilizza un arco detto catenario ottenuto tramite delle prove sperimentali. Le facciate sono dedicate a momenti liturgici: abbiamo quindi la facciata della Passione, della Natività (unica realizzata da Gaudì) e della Gloria.
Altri progetti molto importanti sono il Parco Guell, immaginato dall'architetto come un Paradiso, utilizza la tecnica del Trencadis, ovvero del recupero di maioliche frantumate e vetri. Cerca in tutti i modi di recuperare la sinuosità del terreno creando delle superfici ondulate.
Altre opere di Gaudì che dovete assolutamente visitare se andate a Barcellona sono:
-Casa Milà
-Casa Battlò
-Casa Vicens
-Colonia Guell
Fateci sapere cosa ne pensate di questo architetto, se avete visitato le sue opere e se vi piacciono! :D
ovvero Antoni Gaudì! Molti di voi conosceranno già alcune sue opere, principalmente situate a Barcellona, esponente del modernismo e definito "plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro" da Le Corbusier.
Gaudì nacque il 25 giugno 1852 a Reus, proveniente da una famiglia di calderai (artigiani che fabbricano pentole principalmente in rame) che permise al giovane di acquisire una conoscenza sul volume e sulle forme, si laurea all'università di Architettura di Barcellona.
Fin da subito dà mostra del proprio talento, combinando diversi materiali, modellando il calcestruzzo per renderlo il più possibile un elemento naturale. Gaudì inserisce anche moltissimi elementi naturali e religiosi nelle proprie opere.
Muore in un tragico incidente nel 1926, investito da un tram mentre si dirigeva in chiesa.
Ma adesso diamo un'occhiata alle opere principali:
Tutti voi conoscerete la Sagrada Familia immagino, ma non tutti sanno che il nostro architetto entrò a far parte del progetto solo in un secondo momento, difatti la cripta era già stata costruita e vi erano già degli schemi ben precisi. All'interno della Chiesa, Gaudì utilizza un arco detto catenario ottenuto tramite delle prove sperimentali. Le facciate sono dedicate a momenti liturgici: abbiamo quindi la facciata della Passione, della Natività (unica realizzata da Gaudì) e della Gloria.

-Casa Milà
-Casa Battlò
-Casa Vicens
-Colonia Guell
Fateci sapere cosa ne pensate di questo architetto, se avete visitato le sue opere e se vi piacciono! :D
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giovedì 30 giugno 2016
Shakespeare And Company
All'interno è vietato fare fotografie, ma tranquilli io ne sono riuscita a fare qualcuna di sfuggita, per il resto i vostri occhi non faranno che girarsi intorno per cercare i migliaia di libri di tutti gli autori, messi a disposizione.

Per tutti quelli interessati, la libreria si trova in:
37, rue de la Bûcherie – 75005 Paris
Pressoché nei pressi di Notre-Dame (dovete semplicemente attraversare la Senna e siete arrivati).

Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine. [Virginia Woolf]
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domenica 20 dicembre 2015
"Le Corbusier" tour!
Ciao a tutti!!!
Oggi battezziamo la rubrica "Art & Architecture" con un magnifico tour tra le opere di Le Corbusier a Parigi e dintorni. Ma chi è questo Le Corbusier?
Il suo vero nome è Charles-Edouard Jeanneret-Gris, nato il 6 ottobre 1887 e morto il 27 agosto nel 1965. E' un architetto di fama mondiale, ha reinventato l'architettura con i suoi 5 punti ovvero:
-Tetto Giardino
-Pianta Libera
-Pilotis
-Facciata libera
-Finestre in lunghezza.
E per non bastare ha dato vita al "Modulor", un modulo per misurare gli spazi basato sul corpo umano. Insomma un vero genio dei suoi tempi!
Ma tornando a noi e al mio giro turistico. Era l'8 dicembre, in Italia tutti a casa, mentre in Francia era un giorno lavorativo. Tuttavia, la mia voglia, o meglio, non voglia di andare all'università mi ha portato a decidere di fare un tour tra le varie opere di Le Corbusier per Parigi. Quindi, nonostante ritardi dei treni, sono finalmente riuscita ad arrivare alla mia prima tappa!
Tappa 1. Maison du Brésil
Presa la Rer B, fermata Cité Universitaire. Ti ritrovi in un altro mondo, palazzi di tutte le architetture del mondo con di fronte un giardino in cui passare una splendida mattinata a leggere un libro... Ma ahimé, il tempo chiama e quindi si prosegue verso la Maison du Brésil, situata un po' in disparte, quasi invisibile vista dall'interno, sta praticamente alla fine della Cité Universitaire. Si trova molto vicino a quella italiana, color rosa con delle colonne e capitelli sparsi, per farvi capire il genere di cose che si trovano. Lo stile di Le Corbusier qui fa da padrone, nel vero senso del termine, è inconfondibile. Insomma, non sto qui a farvi una lezione di architettura...
Tappa 2.Cité de refuge
Ed eccoci qui, scesa alla fermata Bibliothèque François Mitterand e ti sembra di stare in un altro paese, davvero. E' un quartiere di Parigi sorprendente, palazzi vetrati, torri, alloggi sociali ( tra cui vi segnalo quello di Hamonic & Masson) e quant'altro. Inizia quindi la mia ricerca per questa nuova opera... Insomma, non è stato per niente facile trovarla, non perché fosse lontana, ma stavano facendo dei lavori lungo la strada che mi ci avrebbe portata diretta secondo i miei piani. E invece niente, ho dovuto fare un giro assurdo, perdermi tra le varie stradine e alla fine trovarmi davanti un edificio in lunghezza bianco. Giuro che stavo andando oltre se non avessi girato lo sguardo e avessi visto i tipici colori primari usati da Le Corbusier. Due facciate, quella posteriore e quella anteriore, completamente diverse. Quindi aprite gli occhi, la Cité de refuge è proprio dietro l'angolo...
Tappa 3. Ville Savoye
Allora se siete architetti, futuri architetti, interessati all'architettura, fan di Le Corbusier e vi trovate a Parigi per parecchi giorni non potete fare una scappatella a vedere Ville Savoye. Ci si mette mezza giornata circa tra viaggio e visita. Perché purtroppo si trova a Poissy, quindi vi dovete fare un bel tragitto di treno (RER A, Poissy è uno dei capolinea), prendere un bus che vi lascia praticamente davanti e poi, bhe, non vi resta che godervi "l'opera sintesi" dei 5 punti dell'architettura.
Insomma, spero che anche voi abbiate la possibilità di perdervi per le vie di Parigi e dintorni, per vedere queste meraviglie.. Se volete altre informazioni, non esitate a chiedere, ho cercato di riassumere il più possibile. Ahh, ci sarebbe anche Maison la Roche a Parigi, ma purtroppo grazie ai ritardi dei treni, quel giorno non ho fatto in tempo a vedere, sarà per la prossima!
Oggi battezziamo la rubrica "Art & Architecture" con un magnifico tour tra le opere di Le Corbusier a Parigi e dintorni. Ma chi è questo Le Corbusier?
Il suo vero nome è Charles-Edouard Jeanneret-Gris, nato il 6 ottobre 1887 e morto il 27 agosto nel 1965. E' un architetto di fama mondiale, ha reinventato l'architettura con i suoi 5 punti ovvero:
-Tetto Giardino
-Pianta Libera
-Pilotis
-Facciata libera
-Finestre in lunghezza.
E per non bastare ha dato vita al "Modulor", un modulo per misurare gli spazi basato sul corpo umano. Insomma un vero genio dei suoi tempi!
Ma tornando a noi e al mio giro turistico. Era l'8 dicembre, in Italia tutti a casa, mentre in Francia era un giorno lavorativo. Tuttavia, la mia voglia, o meglio, non voglia di andare all'università mi ha portato a decidere di fare un tour tra le varie opere di Le Corbusier per Parigi. Quindi, nonostante ritardi dei treni, sono finalmente riuscita ad arrivare alla mia prima tappa!
Tappa 1. Maison du Brésil
Tappa 2.Cité de refuge
Insomma, spero che anche voi abbiate la possibilità di perdervi per le vie di Parigi e dintorni, per vedere queste meraviglie.. Se volete altre informazioni, non esitate a chiedere, ho cercato di riassumere il più possibile. Ahh, ci sarebbe anche Maison la Roche a Parigi, ma purtroppo grazie ai ritardi dei treni, quel giorno non ho fatto in tempo a vedere, sarà per la prossima!
L'architettura è un fatto d'arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l'Architettura è per commuovere.
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