Ciao a tutti, sono finalmente partita in Erasmus! E' la mia seconda esperienza, la prima fu due anni fa a Parigi, la seconda la sto affrontando a Nantes. A Parigi, avevo inaugurato un diario di bordo e mi sembrava divertente riproporlo anche nella versione Nantes. Ho deciso quindi di pubblicarlo anche qui ed inserirlo nella rubrica "Art&Architecture". Chissà, magari può essere utile a qualcuno in Erasmus.
Mi sembra altresì doveroso ricreare un diario di bordo dopo la precedente esperienza a Parigi. Perché sapete, in questi quattro giorni mi sono resa conto dell'enorme differenza tra parigini e "nantesi".
Ad esempio, all'aeroporto non c'è una ressa di taxi che si spingono a vicenda per chiederti se vuoi un passaggio al centro e lanciano le tue valigie in auto con nonchalance per poi farti pagare 70€ per 30 minuti di corsa. Qui a Nantes difatti arrivi all'aeroporto in una specie di tendone militare e neanche il tempo di mostrare il passaporto che ti sono arrivate magicamente le valigie (a Fiumicino impazzirebbero per un servizio del genere). Tuttavia i taxi sono in ordine, non puoi prendere quello che passa davanti a te,ma devi farti circa 2km per prendere il Primo taxi, il primissimo della fila, occhio a non chiedere al quarto che tanto sta dormendo e fa finta di non vederti. La cosa migliore è che qui un taxi lo paghi massimo 20€, comprese tre valigie, 8 borse e 25 cammelli. Si davvero, penso sia un rimborso spese per i km a piedi per prendere il Primo taxi.
Ma parliamo anche delle cose negative di Nantes. Ad esempio per farti un abbonamento del telefono ti chiedono un numero di telefono FRANCESE, ora io vi voglio bene ma se sto comprando una nuova sim significa probabilmente che io non ho un numero francese. Così dopo superato il primo ostacolo, immettendo un numero alla cavolo sperando che non serva a nulla, ti chiedono di pagare con un conto corrente francese. Ma sapete qual è il bello? Per aprire un conto francese, rullo di tamburi signore e signori..... Serve un numero di telefono francese! Dei geni, vero?!
Per non parlare delle casse dei supermercati, i francesi (questa volta tutti) hanno dei seri problemi con le cassiere/cassieri (e noi che ci lamentiamo per le domeniche chiuse), praticamente sono inesistenti. L'altro ieri sono andata al Carrefour e mi ritrovo uno di quei mostri davanti in cui devi contemporaneamente passare il codice del prodotto, posare il prodotto, prendere l'altro, passarlo, mettere tutto in busta e pagare in circa 5 secondi con una finta cassiera dietro che ti guarda con la faccia da "ma questa da dov'è uscita?" (credo sia il loro vero lavoro, quello di guardarti male per farti salire l'ansia).Dopo questa tragicomica esperienza, ieri sono andata all'Auchan, un mega centro e indovinate? Li c'erano le cassiere ed ho subito capito il perché della loro abolizione in Francia. Ben 30 minuti di fila con solo due persone davanti a me. Eh si, mia madre dopo i primi cinque minuti avrebbe preso il posto della cassiera terminando tutti i clienti del supermercato.
Ma se c'è una cosa che ho imparato è che tutto si può superare, basta avere la Nutella e il caffè. (perdonami Lavazza se ti ho tradito ma non c'eri al Carrefour).
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