Diario di bordo pt.2 versione Nantes.
Vedere l'alba su la Loira.
Il fiume accanto all'università mi fa sentire a casa, certo a Nantes non possono dire di avere delle pantegane per amiche, neanche possono ammirare la vastità di tendopoli, buste di plastiche e schifezze varie sull'argine del fiume. Quella è una prerogativa nostrana.
Ma c'è una cosa che mi fa morire dalle risate qui a Nantes, utilizzano tantissimo i "trottinettes" (che parola meravigliosa in francese), ovvero i nostri monopattini. È pieno di gente che va a lavoro o a scuola con i trottinettes, li usano più delle biciclette, e insomma vedere adulti con caschetto sul monopattino fa abbastanza ridere, perlomeno a noi romani. Vi immaginate a Roma andare in giro con il monopattino? Dove devi schivare buche, escrementi, buste di plastica, voragini, gabbiani... Ci stiamo quasi abituando alle smart, credo che per i trottinettes ci vogliano ancora 10 anni.
Che poi chi è di Roma può capirmi, sapete ad esempio quant'è complicata la vita di un pedone (talmente sconosciuto che neanche il telefono mi dava la parola, vabbè..)? Non sai mai se al prossimo attraversamento pedonale sarai investito, se il semaforo durerà abbastanza per non farti uccidere, quanti insulti riceverai se non attraversi correndo come Flash e quanti "li morta*** tua" prenderai se per poco ti trovi sulle strisce e il semaforo diventa verde per le auto. Quindi capite bene che dopo aver affrontato tutto questo, mi ritrovo catapultata in una città in cui se sono in prossimità delle strisce SI FERMANO! Non potete capire l'ansia che mi viene quando magari ho deciso di passare dopo quella macchina e invece questa inchioda per farmi passare ed io resto totalmente basita che non ricordo più come si cammina e aiuto. E no raga, questa cosa non accadeva neanche a Parigi, sono totalmente disorientata che ho paura ad avvicinarmi alle strisce pedonali.
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