martedì 26 giugno 2018

Recensione "Sleeping Beauties-Stephen King"

Titolo: Sleeping Beauties
Autore: Stephen King & Owen King
Editore: Sperling & Kupfer
Anno pubblicazione: 2017
Numero pagine: 652
 Trama

Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all'avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l'arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un'inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.
Recensione
Il romanzo parla di un' epidemia che fa si che le donne si rinchiudano dentro dei bozzoli quando si addormentano. La vicenda si concentra sui protagonisti di una piccola cittadina alle prese con questa novità. In un mondo di soli uomini, riuscirà la ragione a prevalere sull'istinto selvaggio degli uomini? King con il figlio, ci trasportano in due mondi distinti, uno governato da sole donne dove regna la pace e l'amore, l'altro in cui vi sono solo uomini in procinto di una guerra civile per cercare di riportare le donne indietro. Questo dualismo è presente in tutto il libro, donne contro uomini, e credo che la scelta di ambientare gran parte del romanzo in un carcere femminile sia stata una scelta consapevole per accentuare questo dualismo.
Seppur scritto da uomini, le parti femminile sono state ben delineate e il libro è una presa di posizione da parte delle donne. Le protagonisti femminile che vediamo hanno tutte ruoli molto forti e mai stereotipati, come Lila Norcross, sceriffo della contea, la stessa Evie Black con una forza sovrumana e che tiene le redini del gioco, la giornalista, la direttrice del penitenziario, le stesse detenute. Il ruolo delle donne non viene idealizzato in questa lotta bene/male (donne/uomini) bensì viene reso reale, tutti hanno delle fragilità, commettono degli errori (molto spesso legati all'amore incondizionato verso l'altro sesso) ma non vi è la necessità di dimostrare che le donne siano il sesso debole. Questa volontà di scardinare il concetto de "le donne devono essere salvate" si percepisce anche al termine del libro.
Il libro non è di certo uno dei migliori di King, a tratti molto lento, troppi personaggi inseriti senza alcun nesso logico, la storia di Evie non viene affatto approfondita e la storia secondo me, poteva essere ridotta di molto. Tuttavia l'aspetto interessante di questo dualismo donna/uomo l'ho trovato molto interessante.
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