venerdì 26 aprile 2019

Recensione "Il Barone Rampante"

Titolo:Il barone rampante
Autore: Italo Calvino
Editore: Mondadori
Anno pubblicazione: 1957
Numero Pagine: 302

Trama
Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza. Ne è nato un libro ... che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d'un carrubo e resta più inafferrabile d'un animale selvatico. Il vero modo d'accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di Alice nel paese delle meraviglie o di Peter Pan o di Barone di Münchhausen, cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell'umorismo poetico e fantastico.
Recensione
Io adoro Calvino fin dai tempi del liceo. Era da un po' che programmavo di leggermi de "I nostri Antenati" che comprende appunto Il Barone Rampante,Il Visconte Dimezzato ed Il Cavaliere Inesistente. Sapevo benissimo la storia e il pensiero di Calvino dietro questo libro quindi l'ho letto consapevole che non mi ritrovassi davanti una storia o favola per bambini, bensì un libro che ha fatto la storia della letteratura italiana e da cui imparare ed apprendere cose nuove.
La storia viene narrata da Biagio, il fratello minore del nostro Conte, che narra le sue vicende e le storie tramandate delle gesta di Cosimo, che in un giorno qualunque decide di trasferirsi e vivere sugli alberi.
Il libro scorre molto velocemente, forse un po' lento nella parte centrale per poi tornare a sorprendere nel finale.
Cosimo si distacca dal mondo reale per creare un mondo suo in mezzo agli alberi, per cambiare e stravolgere il proprio punto di vista nella vita, cosa è normale? Cosa non lo è? In fin dei conti, pur vivendo tra gli alberi studia, caccia, ha una vita sociale attiva. Cosimo rappresenta la voglia di liberarsi da alcuni preconcetti e di dimostrare agli altri che seppur vivendo in maniera così diversa, riesce a rapportarsi al mondo, riesce ad emergere in un mondo di "uguali".


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