Titolo: Il vecchio e il Mare
Autore: Ernest Hemingway
Editore: Mondadori
Anno pubblicazione: 1952
Numero Pagine: 96
Trama
Ambientato a Cuba, il romanzo si apre descrivendo Santiago, un vecchio pescatore solitario che lavora con una barca a vela nella corrente del Golfo, che da ottantaquattro giorni non riesce a prendere neppure un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo di nome Manolin ma, dopo così tanto tempo passato senza successo, i genitori del ragazzo avevano sentenziato che il vecchio era decisamente e definitivamente salao (che è la peggior forma di sfortuna) e obbligato il ragazzo ad imbarcarsi su un'altra barca dove aveva preso tre bei pesci nella prima settimana. Per Manolin era triste veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e così scendeva ad aiutarlo a trasportare le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. La vela serrata della barca di Santiago ricordava la sconfitta, e quando dispiegata si notava che era rattoppata con sacchi da farina. Nonostante ciò Manolin continuava comunque ad avere fiducia nel vecchio che considerava non solo suo maestro ma soprattutto amico.
Recensione
Era da un po' che avevo questo libro sugli scaffali ed erano anni che cercavo l'ispirazione giusta per leggerlo e godermelo. E' il mio primo Hemingway e non sapevo cosa aspettarmi da questo autore studiato al liceo e di cui ricordavo un bel poco.
La storia si concentra sul vecchio pescatore che, reduce da una stagione di pesca deludente, ci riprova e cerca di catturare un grande pesce. Il libro di poco più di 100 pagine, scorre velocemente; narrato in terza persona, sembra quasi ritrovarci sulla barca ad affrontare le correnti (sconsigliato a chi soffre di mal di mare). Sembra quasi una metafora alla vita, questo piccolo gioiello e si entra in simbiosi perfetta con il personaggio. Dopo notti e giorni di attesa, ci si ritrova a dover mangiare del pesce crudo, a soffrire il filo sulla schiena e il dolore alle mani, ma noi, come il vecchio, non ci scoraggiamo e lottiamo fino alla fine per portare a casa il cibo. Ma si sa, la vita non sempre va come vogliamo e ad una fortuna smisurata si accompagna sempre la disgrazia, "la vita dà, la vita toglie".
Consigliato a chi ha voglia di leggere un racconto breve ma di qualità, a chi ha voglia di leggere storie di mare, di pesca, di uomini che lottano contro le avversità della vita.
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